2014, Le indagini

Castello Carrarese – Este (PD)

Un’imponente fortificazione per il controllo del territorio

Il Castello che domina la città di Este è costituito da grandi torri maistre e da una poderosa cinta muraria, lunga circa un chilometro, che abbraccia l’estrema propaggine meridionale dei Colli Euganei. Questo possente monumento testimonia il ruolo di primaria importanza che il territorio estense rivestì in epoca medievale.
La prima attestazione di un vero e proprio castrum in questo luogo risale al 1115, e si collega al potere giurisdizionale e di difesa del territorio di cui era stata investita la famiglia feudataria che da Este prese il nome.

Durante il XII e l’inizio del XIII secolo, i marchesi d’Este ampliarono il fortilizio costruendo una serie di cortine murarie e di fabbricati residenziali. Il castello marchionale raggiunse il massimo splendore con Azzo VI, che lo trasformò in un importante centro di cultura trobadorica. Poeti, artisti e giullari venivano ospitati nella sua corte, dove cantavano le lodi del marchese e della bellissima figlia Beatrice.

Le sorti del castello cambiarono repentinamente a causa delle violente guerre tra la fazione guelfa (a cui facevano capo gli Estensi) e i ghibellini, che assediarono e danneggiarono più volte la fortificazione. Nel 1249 il castello venne distrutto da Ezzelino III da Romano, che provvide poi a restaurarlo, ma nel 1294 i padovani, ormai padroni incontrastati del territorio, lo demolirono nuovamente.

La configurazione attuale del castello risale al 1339, anno in cui Ubertino da Carrara, signore di Padova, decise di riedificarlo nelle forme che ancor oggi vediamo.

All’inizio del XV secolo, dopo la spontanea dedizione della città alla Repubblica di Venezia, venne eretta un’ulteriore cinta muraria che inglobava tutto il nuovo centro urbano di Este, già delimitato dal canale Bisatto.

Persa la sua valenza militare, nel 1570 circa, il castello venne acquistato dalla ricca e potente famiglia veneziana dei Mocenigo, che iniziarono i lavori di costruzione del proprio palazzo sul lato meridionale della fortificazione carrarese. Originariamente il grandioso palazzo era composto da due edifici speculari, che richiesero la demolizione di un paio delle torri medievali. L’ala orientale fu però distrutta da un incendio nel Settecento.

Il nucleo più antico, risalente al periodo delle grandi invasioni, è rappresentato da una cerchia di mura con una chiesetta (ora sono rimasti i resti) e un grande edificio centrale. La prima struttura fu incorporata a partire dall’XI secolo in una serie di cinte murarie e di fabbricati residenziali fino a quando, intorno alla metà del XIII secolo, il marchese d’Este restaurò il castello in senso difensivo.

La costruzione è a pianta quadrata, circondata da una poderosa muraglia intervallata da dodici torresini. Il mastio è sito sul colle, in posizione di controllo sull’intero abitato; culmina con una torre quadrata e presenta a nord-est un castelletto o Rocca del Soccorso, che originariamente costituiva l’accesso alla fortezza. Lo spazio compreso all’interno della cinta muraria è oggi adibito a giardino pubblico. Il Castello fu utilizzato a fini difensivi fino alla spontanea dedizione della città alla Repubblica di Venezia, quando l’intera struttura fu venduta ai Mocenigo: furono questi ultimi a far costruire verso la fine del Cinquecento il Palazzetto, dove attualmente ha sede il Museo Nazionale Atestino. Dal 1887 l’intero complesso è di proprietà del Comune di Este.

fonte: http://www.collieuganei.it/castelli/castello-carrarese-este.html; http://www.comune.este.pd.it/

Galleria foto

Relazione Indagine

 

ANALISI MATERIALE FOTOGRAFICO

Sono state scattate 123 foto con fotocamera modificata ad IR ed UV con filtro aggiuntivo ad IR, ma in nessun scatto abbiamo riscontrato anomalie.

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ANALISI MATERIALE AUDIO

Si allegano i file dove se ne consiglia l’uso delle cuffie per un miglior ascolto dopo aver letto naturalmente, il titolo dell’audio.

 PRE-INDAGINE – GHIACCIAIA

(presunta EVP che si è intromessa alla fine di una nostra conversazione, prima di effettuare l’”esperimento” descritto nella relazione)

 1 – Presunta voce di donna“E’una voce”(traccia intera ed originale)

 1 – Estratto punto precedente

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DURANTE INDAGINE – ROCCA DEL SOCCORSO

 (in sottofondo si sentono suoni e voci provenire dall’esterno della torretta in quanto c’era una sorta di cinema all’aperto ai giardini)

 1 – Rumore

 2 Passi

 (in quel frangente ci chiediamo se è Renato –responsabile della struttura- che sta salendo le scale per raggiungerci, cosa smentita dallo stesso a fine indagine in quanto è sempre rimasto all’esterno)

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DURANTE INDAGINE – MASTIO

1 – Rumore

(avvertito da Andrea ed Orazio, gli unici all’interno del Mastio)

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   POST INDAGINE (nessuno di noi era all’interno) – ROCCA DEL SOCCORSO

Registratore posto nel piano con caminetto: NESSUNA ANOMALIA RISCONTRATA

Registratore posto sulla scala che dal piano terra porta al primo

(in sottofondo si sente il traffico ed il vociare dei passanti all’esterno delle mura di cinta)

 1 Colpo + voce maschile indefinita

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ESTERNO TORRI – TRA I RUDERI DELLA CHIESETTA

 NESSUNA ANOMALIA RISCONTRATA

(abbiamo voluto provare a registrare all’esterno in quanto secondo il medianista la parte più interessante era tutto l’esterno delle torri ma abbiamo riscontrato solamente tanto inquinamento acustico dovuto dalla posizione del castello, ovvero in una zona trafficata a tutte le ore anche alle 4 di mattina)

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