Il Castello di Sanguinetto: un simbolo medievale del Basso Veronese
Situato nel cuore di Sanguinetto, il castello domina il paese con la sua imponente mole, custode di memorie e avvenimenti che dal Medioevo arrivano fino al XIX secolo.
Edificato nel XIV secolo per volere degli Scaligeri, il maniero venne donato al luogotenente Jacopo dal Verme e, successivamente, al figlio Alvise, che nel 1416 ricevette il titolo comitale da Sigismondo. Negli anni, la fortezza fu teatro di battaglie, passaggi di proprietà e trasformazioni che ne hanno mutato l’aspetto originario da edificio militare a residenza signorile.
Architettura e struttura del castello
Il Castello di Sanguinetto si presenta come un imponente complesso quadrato di circa 55 metri per lato, circondato da mura merlate e da un fossato ancora oggi visibile.
Le torri angolari e intermedie, insieme alla torre d’ingresso e alla casa-torre merlata, testimoniano l’importanza difensiva del maniero. Tra le parti più suggestive si distinguono:
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il cortile interno quattrocentesco con porticato e colonne in marmo;
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la sala nobile al piano superiore, decorata con finestre ornate da formelle in cotto;
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il mastio, torre più robusta e probabilmente destinata a funzione di difesa principale.
Nel corso dei secoli furono aggiunti edifici annessi, tra cui quello che oggi ospita il Municipio di Sanguinetto.
Ospiti illustri e vita del maniero
Il castello ha accolto personaggi di spicco. Nel 1520 Federico Gonzaga vi giunse con 200 cavalieri, accolto da fastose decorazioni.
Anche Carlo Goldoni soggiornò a Sanguinetto e si dice che proprio qui abbia trovato ispirazione per la commedia Il Feudatario.
Leggende e misteri del Castello di Sanguinetto
La fortezza è avvolta da numerose leggende:
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Passaggi segreti: si narra che due cunicoli collegassero il maniero ad altre fortificazioni della zona.
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Episodi di sangue: secondo la tradizione, Jacopo Dal Verme avrebbe commesso delitti tra le mura nel XIV secolo.
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Goldoni e la commedia: l’autore veneziano avrebbe ambientato Il Feudatario ispirandosi a storie nate proprio a Sanguinetto.
Curiosità: la “bocca di leone”
All’ingresso del castello è incastonata nel muro una lapide raffigurante un leone con la bocca aperta: una fessura che fungeva da cassetta per denunce anonime.
Oltre a segnalazioni fiscali, pare che non mancassero anche messaggi più maliziosi…
Il castello oggi
Oggi il Castello di Sanguinetto è per la maggior parte di proprietà comunale e ospita il Municipio. Nonostante le difficoltà subite nei secoli – tra cui un devastante incendio del 1962 – resta uno dei monumenti più affascinanti del Basso Veronese, testimonianza viva della storia medievale della zona.
Galleria foto
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Relazione indagine
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ANALISI MATERIALE AUDIO
Si allegano i file dove se ne consiglia l’uso delle cuffie per un miglior ascolto dopo aver letto naturalmente, il titolo dell’audio.
Microfoni:
NEL TEATRO:
1 – Porta che si apre – “Chi è” – lamenti
2 – Borbottio d’acqua oppure sonagli
3 – Tre colpi di cui il secondo più forte
4 – Chiacchierio – “Resta qua”
5 – “Chi è stata………eh” – chiacchierio
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NEL SOTTOTETTO – STANZA CAMINO:
1 – Voce femminile che sembra dire “Bimba”
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NEL SOTTOTETTO:
1 – “Ciao nonno”
2 – “Cos’è stato” (voce di bambina)
4 – “Vieni giù là” (voce di bambina)
6 – “Vieni qua…ehi no vieni tua qua” + altra voce
8 – “Figlio no..no”
9 – voce di bambina
10 – “Ci manchi”
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REGISTRATORE DIGITALE
1 – “Ehi tu vieni”
2 – Probabile verso di un cane
4 – Urlo
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REGISTRATORE DIGITALE – DURANTE INDAGINE
Parti di alcune tracce sono state alzate nel volume per evidenziare l’anomalia audio riscontrata.
1 – Domanda: “Puoi dirci il tuo nome?” – Risposta: “Piangi”
2 – Domanda: “In quanti siamo qui adesso?” Risposta: “Contare”
3 – “Ci pensavi”
4 – Domanda: “In quanti siamo qua” – Risposta: “Sei”
5 – “Vantaggi”




















