2017, Le indagini

Chiesa di San Tommaso Apostolo – Monselice (PD)

Forse non tutti sanno che, nascosto sul colle della Rocca si cela un piccolo gioiello: la Chiesa di San Tommaso a Monselice, dove, al suo interno si trovano affreschi di varie epoche. Luogo affascinante e ricco di storia, la San Tommaso è fra le più antiche chiese della città di Monselice.

I primi documenti che attestano l’esistenza di questa chiesa risalgono all’anno 828 d.c., quando papa Gregorio IV ne certifica il possesso al Monastero di Santa Giustina di Padova. Un altro importante documento risale al 914, anno in cui il conte Ingelfredo dona la Chiesa e tutto il territorio della corte di Petriolo al monastero di San Zaccaria di Venezia. Si trattava di un territorio vasto, che andava dalla zona meridionale del colle della Rocca, al lato ovest del Monte Ricco fino ai confini con Pernumia. Da questo momento la Chiesetta viene intitolata ai santi Tommaso e Zenone.

Fino al 1200 la Chiesa conosce un periodo di decadenza, dimenticata per decenni, fino a quando Ezzelino da Romano la inserisce nel “Progetto Urbanistico di Espansione” di Monselice, redatto intorno al 1256.

Nel 1300 la Chiesa viene usata come lazzaretto.

Le notizie successive risalgono alla fine del 1400 quando, durante una visita vescovile nel 1482, la chiesa viene trovata in pessimo stato, quasi in rovina, a causa dell’uso sempre meno frequente che ne veniva fatto dai parrocchiani. Nel 1610 fu costruita l’abside e nel 1676 vennero aperte le due profonde cappelle laterali. Questi lavori comportarono la rovina degli affreschi duecenteschi.

Nel 1800 si concretizzano gli ultimi tentativi di rilancio della Chiesetta, i quali però si riveleranno infruttuosi. Nel 1832 viene edificata la torre campanaria ma già nel 1864 la visita pastorale di Federico Manfredini offre un quadro generale desolante. Nel 1919, la Chiesetta cessa definitivamente di avere funzioni parrocchiali e diventa una succursale del Duomo.

Fino al 1987, anno dei restauri, la Chiesetta resta semi abbandonata, vittima di continue spoliazioni. I lavori di restauro portano alla luce interessanti affreschi duecenteschi che erano stati coperti durante i secoli e anche la “ruota degli esposti”, dove venivano depositati i neonati abbandonati dai genitori.

Gli affreschi della Chiesetta risalgono a diverse epoche storiche: le immagini sacre della navata principale sono del XIII secolo, mentre, nel 1676, a seguito dell’edificazione delle due cappelle laterali, vengono dipinte scene della Battaglia di Lepanto (1571) e dell’Assedio di Vienna (1683).

Al momento la Chiesa è di proprietà del Comune di Monselice che l’ha data in gestione alla “Compagnia del Lupo Passante”, associazione culturale di studio e ricerca archeologica. Al suo interno la Compagnia ha allestito una mostra permanente di riproduzioni attestate di armi e armature del medioevo e del rinascimento.

Alcuni fatti particolari, secondo la Compagnia del Lupo Passante, sarebbero accaduti l’8 settembre 2015, data in cui un tempo si venerava la Madonna del pomo (chiamata così perché vi era una vecchia statua policroma di una Madonna con in mano una mela, questa statua, arrivata per opera di monsignor Basilio Mingardo il 2 luglio 1925, fu prelevata l’otto settembre 1956 dalla chiesa e trasportata prima nella cripta Sotto chiesa e poi esposta nel Duomo), in particolare si sarebbe percepito un odore di cera di candela provenire dal luogo in cui, un tempo, era collocata la statua della Madonna del pomo.

Il 2 aprile 2017, invece, alcuni rievocatori raccontano di aver avvertito un odore di incenso nella zona dell’altare.

Eventi particolari a parte, va ricordato che nella Chiesa di San Tommaso veniva venerata anche santa Eurosia, patrona contro i fulmini e la tempesta. Venivano distribuite immagini della Santa il 25 aprile di ogni anno, al tempo delle rogazioni, quando si invocava il bel tempo per i futuri raccolti. Sorse allora l’abitudine di esporre la sua immagine nei fienili e nelle barchesse.

fonte http://www.blogdipadova.it/chiesa-di-san-tommaso-a-monselice/

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Galleria fotografica

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Relazione indagine

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ANALISI MATERIALE FOTOGRAFICO

Sono state scattate un centinaio di foto ad infrarosso ed ultravioletto ma in nessuno scatto, in fase di analisi con software scientifico, sono state evidenziate anomalie degne di nota.

La foto trappola, inoltre, non ha scattato alcuna diapositiva.

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ANALISI MATERIALE VIDEO (DVR)

Abbiamo lasciato la nostra strumentazione in funzione mentre la chiesetta era completamente vuota. Una delle quattro telecamere a circuito chiuso, posizionata nell’ala dove era situata un tempo, la statua della Madonna del pomo, ha avuto una strana interferenza.

Nel video si può notare che la immagini della videocamera del canale 3, inspiegabilmente ed in modo autonomo, si sono sovrapposte a quelle del segnale del canale 2 e viceversa. Situazione che non è mai accaduta prima d’ora nelle nostre indagini.

VideoInterferenza DVR

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ANALISI MATERIALE AUDIO

 Si allegano i file, ognuno con il proprio titolo. Ne consigliamo l’ascolto con l’uso delle cuffie per una migliore comprensione, dopo averne letto naturalmente, il titolo.

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REG. SONY – ZONA ADIACENTE LA CANONICA – PRE-INDAGINE: nulla di rilevante

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REG. ZOOM – RIPOSTIGLIO/CANONICA – PRE-INDAGINE: nulla di rilevante

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PC + MICROFONO – ZONA STATUA MADONNA DEL POMO – PRE-INDAGINE:

1 – Rumori, passi e cigolio porta

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REG. SONY – DIRETTA INDAGINE:

1 – voce indefinita *

2 – “Sì” (risposta infante alla domanda se c’è qualche bambino che sta giocando a nascondino)

3 – Risata infante + “sì” (dopo che Andrea batte tre volte le mani chiedendo di fare altrettanto) **

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*EVP ambientali, non provenienti dalla radio (non avvertite in fase di registrazione)

*EVP acquisite tramite metafonia con radio sintonizzata sulle onde corte (non avvertite in fase di registrazione)

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