La “transcomunicazione strumentale” è sia visiva che uditiva; mentre quella visiva si identifica con il termine “Metavisione” imperniata sul contatto spirituale con i defunti e nell’altro termine “Psicovisione” dove viene accertata l’eventuale interazione psi inconscia, può essere anche fotografica escludendo però la fotografia spiritica atta ad individuare le eventuali entità nei luoghi definiti infestati, quella uditiva si identifica col termine “psicofonia” o “metafonia” ed avviene mediante registrazioni, telefonate, comunicazioni radio su determinate frequenze. La metafonia come per la metavisione, la ricerca del contatto con un defunto e psicovisione anche qui, dove viene accertata l’eventuale interazione psi inconscia. Per interazione psi inconscia si intende la realizzazione fisica e il mondo fisico esterno, che si modifica e si plasma (nella forma dell’evento paranormale che insorge) sotto l’azione di una forza (PK) ad esso applicata dalla Mente (se la mente lo vuole, succede).
La metafonia non è affatto un fenomeno recente e possiamo senz’altro affermare che essa è nata nel momento in cui l’uomo ha scoperto l’esistenza delle onde radio. Infatti furono Guglielmo Marconi e Thomas Edison, a rendersi conto, per primi, dell’esistenza delle cosiddette “voci anomale” che si presentavano durante alcune normali trasmissioni radio.
Nel 1952, nel laboratorio di Fisica dell’Università Sacro Cuore di Milano, il rettore e fondatore della stessa università, padre Agostino Gemelli, e il suo amico e collaboratore padre Pellegrino Ernetti, si trovarono di fronte al fenomeno mentre stavano registrando dei canti gregoriani. Padre Gemelli udì, improvvisamente, sul nastro, la voce di suo padre che lo chiamava con il soprannome che aveva da bambino e che nessuno conosceva, e che gli diceva “Zuccone, è chiaro, non sai che sono io?”. Il padre restò molto perplesso, non sapendo darsi una spiegazione, anche per gli insegnamenti cattolici riguardo alla possibilità di contatto con i morti. I due preti decisero di recarsi a Roma per parlarne con l’allora papa Pio XII. Il papa stesso li rassicurò dicendo loro: “Caro padre Gemelli, non ha davvero nessun motivo di preoccuparsi. L’esistenza di queste voci è un fatto rigorosamente scientifico e non ha nulla a che vedere con lo spiritismo. Il registratore è totalmente obiettivo. Riceve e registra solo le onde sonore da qualunque posto esse provengano. Questo esperimento potrebbe divenire la pietra angolare di un edificio per gli studi scientifici che rafforzerà la fede della gente nell’Aldilà”.
Colui che diede ufficialmente inizio alla ricerca metafonica in tutto il mondo fu Friedrich Jurgenson. Questa è stata la sua prima esperienza:
Il 12 giugno 1959 a Mölnbo – Stoccolma, Jürgenson, recatosi in un bosco con un magnetofono, era deciso a registrare un normale canto di uccelli. Nel riascoltare il nastro, si accorse che tra un cinguettìo e l’altro, si udivano dei brusii, nei mormorii. Successivamente ripetè l’esperimento, fino ad ottenere anche qualche intera e chiara parola.
In realtà nel 1956, un ricercatore ed un medium entrambi americani, avevano già studiato il fenomeno per circa tre anni, ma i risultati non fecero scalpore quanto quelli di Jürgenson.
Le sue registrazioni (più di 70.000!) vennero raccolte in un libro ‘Dialoghi con l’Aldilà’. La genuinità del fenomeno venne accertata da due importanti ricercatori della materia: W. G. Roll e dal professor Bender.
I modi di acquisizione delle voci sono tanti ma bisogna fare bene un distinguo tra quelle ottenute con l’acqua, o per strofinamento del dispositivo di registrazione in quanto possono portarci ad un’interpretazione psicolinguistica da quelle prettamente ambientali, con nastro rovesciato o ottenute con un dispositivo radio. In quelle ottenute con la radio, nella successiva analisi, nel caso del “reverse” fare attenzione che vocali e consonanti, non siano le stesse del “dritto” e di tutte quelle che possono precludere il buon risultato. Si consiglia, anche la sperimentazione sulle frequenze libere. Di ricercatori che si sono “impegnati” in questo campo, si possono fare tantissimi nomi, ma citiamo il più noto Marcello Bacci.
C’è comunque un aspetto psichico contro questa metodologia di sperimentazione, in quanto il richiedere sempre e costantemente “notizie” da un nostro caro può benissimo alterare il nostro modello di vita oppure portarci a “sentire” solo ciò che vogliamo (interpretazione psicolinguistica) allontanando così il vero e probabile risultato specialmente nei soggetti che hanno problemi psichici dovuti ad un lutto. Questi contatti, è bene precisarlo, hanno fini esclusivamente spirituali e servono ad acquisire la certezza della sopravvivenza dell’anima dopo la morte del corpo fisico : non è ammesso, infatti, utilizzarli per fini terreni ( per avere notizie sul futuro, o consigli per la soluzione di problemi contingenti ) anche se, qualche volta, ai disincarnati viene permesso di fornire alcune informazioni o consigli, per aiutarci a superare momenti particolarmente difficili della nostra vita.
[fonti: web + blog di altri ricercatori sul paranormale]
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Per svolgere la metafonia con l’ausilio della radio di seguito riportiamo quanto occorre e la metodologia.
Metodo che utilizziamo a volte e che stiamo cercando di ottimizzare soprattutto per quanto riguarda la fase di analisi della traccia.
Strumenti occorrenti:
1- Una radio che riceva sulle onde corte (SW)
2- Un registratore digitale
Metodo:
Prima di tutto si sintonizza la radio sulle onde corte e si cerca una frequenza occupata, in cui vi è una o più voci che parlano (quindi non musica), tralasciando tutte quelle lingue che assomiglino all’italiano (francese, spagnola, e tutte le altre di origine latina).
Si pone una domanda e quindi si inizia la registrazione.
A questo punto si passa tutto a pc e si ascolta la traccia al contrario e con Adobe Audition si controlla il tutto.